di Claudia Volonterio
Oggi, 25 novembre, in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne, accendiamo i riflettori su quelle donne che in Africa portano avanti ogni giorno una battaglia costante al fianco delle donne, per difendere e garantire i loro diritti, contro ogni forma di violenza. Sono in molte a non arrendersi e a lottare controviolenze fisiche, sessuali, psicologiche, economiche, matrimoni precoci, mutilazione genitale femminile…vi raccontiamo simbolicamente la storia di cinque di loro.
La violenza di genere è -ricorda Unwomen – una violazione dei diritti umani, ma può e deve essere prevenuta. Ne sono convinte le tante donne del continente coinvolte in una battaglia silenziosa al fianco di chi subisce violenza e a sostegno della prevenzione del fenomeno. Ecco cinque storie di attivismo che vedono protagoniste le donne:
Tra le lotte più longeve citiamo l’impegno di Asseny Muro (foto di apertura) 72 anni. Muro è una delle pioniere della Piattaforma d’azione di Pechino (1995) e ha trascorso la maggior parte della sua vita a difendere i diritti delle donne in Tanzania. Nel 1993, Muro è stata una delle fondatrici del Tanzania Gender Networking Program (TGNP), un’organizzazione leader per i diritti delle donne e femministe di cui è attualmente presidente del consiglio. L’attivista invita le giovani donne e ragazze a far valere le proprie capacità e a continuare il percorso di autodeterminazione iniziato dalle generazioni precedenti.
Misericordia Akuot è un’attivista sudsudanese che lavora ogni giorno per sottrarre le giovani donne dai matrimoni precoci, difendendo il loro diritto all’istruzione. Il suo impegno è iniziato dopo aver subito in prima persona questa violazione. I genitori di Akout l’hanno costretta infatti a contrarre un matrimonio precoce con suo zio all’età di 15 anni mentre viveva in Sud Sudan. Alla fine è riuscita a scappare in Uganda e poi nel campo profughi di Kakuma in Kenya.
Jeannine Mukanirwa si è distinta nel suo lavoro per l’organizzazione per i diritti umani delle donne Promotion et Appui aux Initiatives Feminines nella provincia del Nord Kivu, nella Repubblica Democratica del Congo, fornendo assistenza alle donne. Con la sua causa è finita sotto i riflettori all’inizio degli anni 2000, in quanto era una delle poche in Congo disposte a parlare apertamente contro lo stupro. Per questo motivo veniva spesso minacciata e arrestata.
Unwomen ricorda il lavoro importante dell’ugandese Rose Christine Adikini. La signora Rose Christine Adikini, 56 anni, è consigliere capo delle persone che vivono con disabilità nel distretto di Tororo, Uganda. Rose è un riferimento per le donne e le ragazze con e senza disabilità per denunciare la violenza. Le donne e le ragazze con disabilità hanno tre volte più probabilità di subire violenza di genere, anche da parte della famiglia, dei partner intimi, degli operatori sanitari e delle strutture istituzionali.
In Kenya vive e lavora come attivista sociale da più di vent’anni Caren Omanga. Caren Omanga lavora nella difesa dei diritti umani nella contea di Kisumu e aiuta molte donne sopravvissute alla violenza di genere nel difficile percorso per ottenere giustizia. Il suo lavoro è instancabile e la sua protesta arriva anche per le strade, organizzando sit-in alla stazione di polizia e marce per la città.