Donne e giovani, risorse vitali del Sahel

di claudia
acra

a cura di ACRA

Centinaia di esponenti della cooperazione, della ricerca universitaria e della società civile si sono radunati a N’Djamena, capitale del Ciad, per un convegno internazionale sulla prevenzione dei conflitti e la lotta alla violenza di genere. Organizzato dall’ong italiana ACRA

Il Ciad è uno degli Stati più poveri al mondo (occupa la 189ª posizione su 193 nel ranking Indice di Sviluppo Umano 2024, davanti solo a Centrafrica, Sud Sudan, Somalia), ma è anche tra quelli che accolgono il più alto numero di profughi (più di un milione, su 19 milioni di abitanti). Le crisi umanitarie in corso al di là dei suoi confini – specie nella Repubblica Centrafricana, in Sudan e nel nord del Camerun – determinano un afflusso continuo di sfollati bisognosi di aiuti che trovano ospitalità nelle regioni meridionali del Paese, le cui popolazioni già soffrono di cronici problemi di insicurezza alimentare acuiti dalle ricorrenti crisi climatiche. Le donne e i loro figli sono le principali vittime di questa situazione.

Malgrado l’incertezza e l’instabilità, in questi territori del Sahel vive la popolazione più giovane dell’Africa (il 65% ha meno di 30 anni) e si registrano i tassi di fecondità più alti del continente (una media di 6,3 figli per donna), a dimostrazione che guerre e violenze non hanno soffocato l’insopprimibile vitalità delle sue popolazioni. Acra, ong milanese nata in Ciad nel 1968, lavora insieme alle organizzazioni locali, costituite principalmente da giovani e donne, per rafforzare le loro capacità di prevenire violenze e conflitti e promuovere una cultura basata sui diritti. Per far emergere potenzialità e fragilità di queste componenti fondamentali della società civile,

Acra ha organizzato nella capitale N’Djamena il convegno internazionale “NDJ2024, giovani e donne in azione, simposio internazionale sulla prevenzione dei conflitti e l’uguaglianza di genere”: tre giorni di incontri, dialoghi e scambi su temi legati alla prevenzione della violenza di genere; l’empowerment di giovani e donne; la prevenzione, le cause e le dinamiche dei conflitti – principali tematiche di lavoro di Acra e dei suoi partner. Il Forum, tenutosi dal 24 al 27 giugno scorso, è stato per il Ciad anche un’occasione di apertura internazionale. Più di 300 persone hanno partecipato all’evento di lancio e circa 150 hanno seguito tutte le attività. Tra loro, ricercatori e ricercatrici da Benin, Burkina Faso, Camerun, Canada, Francia, Mali, Niger, Italia, Turchia, Canada; associazioni della società civile da Guinea, Mali, Burkina Faso e Madagascar.

Lo scambio di idee, i dibattiti, l’ascolto e la proposta di soluzioni comuni sono stati al centro di 4 giorni che hanno messo N’Djamena e il Ciad, spesso dimenticato dai discorsi internazionali, al centro di un processo di cambiamento incentrato sulla partecipazione. Il Forum è stato organizzato nell’ambito dei progetti di Acra in Ciad “La sfida della crisi dimenticata in Ciad” e “Giovani in azione per il futuro del Ciad”, sostenuti dall’Unione Europea, che hanno l’obiettivo di prevenire conflitti, violenza di genere e promuovere una cultura basata sul dialogo e i diritti accanto alle organizzazioni locali. In uno dei progetti è nato il fumetto Percorso ad ostacoli. Storie di donne dal cuore dell’Africa, 37 storie illustrate dall’artista italiana Alice Milani e dalla ciadiana Salma Khalil, per dare voce alla condizione della donna in Ciad, spesso costretta ad affrontare una vita fatta di ostacoli. Ostacoli che attraverso la mobilitazione, la consapevolezza dei propri diritti e la presa di coscienza collettiva, si possono superare. Tutte le info su: www.acra.it/fumettociad

(contenuto redazionale di Coopera in Africa)

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