I vertici del della Repubblica araba sahrawi democratica (Rasd) ritengono “priva di valore legale o politico” la decisione di Israele di riconoscere la sovranità del Marocco sul Sahara Occidentale. La decisione e “non farà altro che aumentare la determinazione del popolo sahrawi a continuare la sua lotta di liberazione su vari fronti”, indica il ministero dell’Informazione in un comunicato.
La Repubblica sahrawi, si legge nel comunicato che alza i toni, “mette in guardia e ritiene responsabile la comunità internazionale per le gravi ripercussioni sull’alleanza israelo-marocchina e per il tentativo di sfruttare la guerra nel Sahara Occidentale per attuare agende eversive comuni, di sicurezza e militari, volte a destabilizzare la sicurezza e la stabilità della regione nordafricana e del Sahel in generale”.
“Il Palazzo Reale marocchino ha rilasciato un comunicato in cui annunciava che l’entità sionista riconosceva la presunta sovranità del Marocco sul Sahara occidentale, l’ultima colonia in Africa. Questo non evento per eccellenza costituisce un nuovo passo tra i peggiori tipi di baratto stabiliti dal tweet di Trump, che si basa sulla violazione del diritto internazionale e legiferare sull’ingiustizia, l’occupazione e la confisca dei diritti umani e dei popoli”, ha affermato il ministero dell’Informazione.
Aggiunge che questa posizione non costituisce alcun guadagno per lo “Stato occupante” marocchino, ma che al contrario sigilla “un’alleanza tra gli occupanti militari del Sahara occidentale e della Palestina, sottoponendo il loro popolo alle stesse pratiche di oppressione, confiscando il loro diritto internazionalmente riconosciuto all’autodeterminazione e all’indipendenza, costringendo un gran numero di persone dei due Paesi a cercare rifugio nei Paesi vicini, attuando una politica di insediamento criminale, costruendo due muri di separazione militare e saccheggiando illegalmente le loro ricchezze, in flagrante violazione del diritto internazionale e legittimità”.
Il comunicato del ministero dell’Informazione sottolinea che “questo passo è una nuova condanna dell’occupazione marocchina, così come la sua alleanza militare con il regime dell’apartheid in Sudafrica è stata una macchia rimasta sulla sua fronte all’interno di una lunga marcia di cospirazione contro i popoli e le loro rivoluzioni nazionali, inclusa, e forse principalmente, la causa del popolo palestinese, di cui il Marocco è stato l’unica costante in tutti i tradimenti che ha subito”.
“Il Marocco ha scelto lunedì 17 luglio 2023, come data per annunciare il messaggio del primo ministro israeliano, nel misero tentativo di distogliere l’attenzione dall’evento più importante, ovvero il ritiro delle ultime navi europee dalle acque territoriali sahrawi, secondo la decisione della Corte di giustizia europea, che aveva riconosciuto che il Marocco non possiede alcun tipo di sovranità sul Sahara occidentale, in quanto esso e il Regno del Marocco sono paesi separati e distinti, e ha deciso di annullare gli accordi di partenariato e di pesca con il Marocco a causa di la loro violazione del principio del consenso del popolo Sahrawi, attraverso il suo unico e legittimo rappresentante, il Fronte Polisario” ha affermato il ministero dell’Informazione.
Ha anche aggiunto che questo ritiro, che è coerente con le decisioni della giustizia europea e del diritto internazionale in generale, è una vittoria importante per il diritto del popolo sahrawi e la sua sovranità sulla terra e sulle risorse naturali, oltre a una serie di altre vittorie legali, come la decisione della Corte africana dei diritti dell’uomo e dei popoli nel settembre 2022, che ha affermato che l’occupazione militare marocchina, con la sua violazione del principio di autodeterminazione, non intacca in alcun modo la verità e il principio stabilito relativo alla sovranità permanente del popolo sahrawi sui loro territori. Lo status giuridico della regione, la giustizia della lotta del popolo saharawi e le conquiste ottenute sono chiare e difficili da nascondere sotto la polvere della cospirazione e dell’occupazione, che inevitabilmente sta per scomparire, nel Sahara occidentale così come in Palestina.
“L’annuncio del palazzo reale arriva in un momento in cui il Parlamento europeo ha rilasciato una dichiarazione esplicita sul vergognoso ruolo dello stato di occupazione marocchino nei casi di corruzione all’interno di questa istituzione e tenta di influenzare le decisioni europee con vari mezzi, tra cui tangenti, spionaggio e altri”, aggiungono ancora le autorità sahrawi.
Il comunicato ricorda che l’annuncio arriva anche in un momento in cui gli africani si sono rifiutati di dare “allo Stato occupante marocchino” l’opportunità di candidarsi alla presidenza del Consiglio internazionale dei diritti umani, “visti i suoi vergognosi precedenti in questo campo e la sua occupazione illegale di parti del territorio della Repubblica Sahrawi, membro fondatore all’interno dell’organizzazione continentale”.
“La determinazione del regno del Marocco ad andare fino in fondo sulla via del tradimento, scambiando all’entità sionista il riconoscimento della sua presunta sovranità sul Sahara occidentale con l’apertura di un’ambasciata in Israele, è la prova del nervosismo e del senso di perdita imminente della sua scommessa espansionistica nel Sahara Occidentale, che lo spinge a giocare le ultime carte e rifugiarsi in chiunque” sottolinea il comunicato.
Il ministero dell’Informazione conclude affermando che “questa decisione porta disprezzo per i sentimenti di milioni di fraterni marocchini che portano nel cuore la Palestina e Gerusalemme”.