È morto Hugh Masekela. Un grande musicista sudafricano che non è stato solo una leggenda del Jazz o, come scriveranno in tanti, il padre del jazz sudafricano o ancora un trombettista inimitabile. Masekela è stato un militante anti apartheid, un uomo che ha saputo usare la musica e il suo talento per i diritti umani del suo popolo e per la giustizia.
Era nato nella città di Witbank, in Sudafrica, nel 1939. Era cresciuto tra musica e impegno politico. Il padre, Trevor Huddleston, era un attivista per l’eguaglianza dei diritti in Sudafrica, fu lui a “scoprirlo: a quattordici anni gli mise in mano una tromba e Hugh aveva cominciato subito a suonare con il suo stile inconfondibile e vivacissimo”.
In Sudafrica, negli slum, veniva chiamato “Brother Hugh” perchè aveva condiviso tutte le vicissitudini dei militanti ant apartheid, compreso l’esilio per trent’ anni. Nel 1990 Masekela tornò a casa dopo l’esilio e dopo la liberazione di Nelson Mandela. Su Mandela e la sua liberazione scrisse nel 1986 Bring Him Back Home, un famoso pezzo che anticipava la liberazione del leader antiapartheid.
Masekela aveva 78 anni ed è stato anche il marito di Miriam Makeba. È morto per un cancro alla prostata contro il quale combatteva da dieci anni.
(Raffaele Masto – Buongionro Africa)