Ebola in Congo: vaccinazioni a rischio in un paese senza elettricità

di Raffaele Masto

Per fermare l’epidemia di Ebola, che ha già fatto registrare almeno 25 casi nella Repubblica Democratica del Congo, è partita la campagna di vaccinazione sperimentale lanciata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. Va detto subito che per ora ci sono solo quattromila vaccini. Una disponibilità esigua rispetto alle necessità. L’OMS ha deciso di dare la priorità ad operatori sanitari e addetti alle pompe funebri, ma pare che già alcuni politici della provincia interessata abbiano cercato di ottenere delle dosi per se stessi e per le loro famiglie.

Il vaccino è prodotto da Merck e non è ancora stato autorizzato, ma è stato testato tra il 2014 e il 2016 in Guinea e pare che nessuno dei vaccinati si sia poi ammalato.

Ci sono due punti critici. Il primo è che il vaccino va conservato ad una temperatura tra -40 e -80 gradi e nella regione di Mbandaka sono frequentissimi i black out che durano a volte intere giornate. Inoltre la regione colpita è veramente remota, non ci sono strade e vi si arriva solo con le moto. Il vaccino dunque inevitabilmente va conservato in loco e trasportato.

Il secondo punto critico è che l’utilizzo del vaccino, non essendo ancora approvato, dipende dal consenso informato che deve essere firmato da tutti i pazienti. Quindi dovranno essere coinvolti dei traduttori per facilitare la comunicazione tra operatori sanitari e comunità locali, un aspetto questo che rischia di allungare le operazioni e necessità di molto personale sanitario e sociale.

Intanto cresce la paura nelle aree colpite dal virus. Secondo alcune testimonianze, le persone hanno persino smesso di stringersi la mano. Bar, ristoranti e uffici a Mbandaka hanno iniziato a fornire sapone e bacinelle d’acqua per far sì che le persone si lavino le mani come mezzo per prevenire la diffusione della malattia.

Infine c’è la preoccupazione che Ebola possa arrivare ad assediare la capitale Kinshasa e i centri vicini. Sarebbe un disastro. Mbandaka, la città colpita, è un grande centro, ha oltre un milione di abitanti ed è un importante snodo sul fiume Congo sul quale, diversi chilometri a valle c’è anche Kinshasa. Ma non essendoci strade in tutto il paese il fiume è una sorta di autostrada che collega le due città. Ebola potrebbe arrivare attraverso il Grande fiume Congo.

(Raffaele Masto – Buongiorno Africa)

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