Medici Senza Frontiere ha interrotto le attività mediche nella provincia del Nord Kivu, epicentro dell’epidemia di Ebola nella Repubblica democratica del Congo, a seguito di un nuovo attacco alle proprie attività, stavolta contro il Centro di trattamento Ebola nella città di Butembo. Nel centro, gestito insieme al ministero della Salute congolese, erano presenti al momento dell’attacco 57 pazienti, tra cui 15 casi confermati di Ebola. Questo incidente arriva pochi giorni dopo l’attacco, la sera del 24 febbraio, a un altro Centro di trattamento Ebola di MSF, nel vicino distretto di Katwa. MSF ha evacuato l’area per la sicurezza del suo staff. «Questi attachi non mettono in pericolo solo la vita del nostro staff, ma soprattutto quella delle persone più vulnerabili che sono al cuore della nostra risposta: i pazienti», ha dichiarato il responsabile per le emergenze di Medici Senza Frontiere.
Questi attacchi non hanno rivendicazioni, al momento. Nel Nord Kivu operano diverse formazioni armate ed è difficile anche provare a dedurre quali di queste possa avere interesse a un estendersi dell’epidemia di ebola in modo incontrollato. Quello che appare certo è che chi ha perpetrato questi attacchi li ha fatti contro la strategia per il controllo dell’epidemia messa in campo da Medici Senza Frontiere, e dalle altre organizzazioni sanitarie che operano sotto l’ombrello dell’Organizzazione Mondiale della Sanità.
In questi sette mesi dallo scoppio dell’epidemia di ebola nelle province del Nord Kivu e dell’Ituri, sono stati registrati 879 casi confermati, e 553 persone sono morte. Cifre che dimostrano che al momento la strategia di contenimento del virus non ha funzionato e che l’epidemia rischia di allargarsi ulteriormente, limitando gravemente la possibilità di contenere la malattia.
Il Nord e il Sud Kivu e l’Ituri sono regioni ricchissime di materie prime, nelle quali l’ingerenza delle potenze regionali vicine e l’influenza di altre potenze si fanno sentire in modo drammatico. Nell’equilibrio, sempre precario, di interessi che si appuntano sulle risorse locali probabilmente è entrata anche ebola. Una constatazione drammatica che renderebbe però palese le difficoltà di riuscire a contenere il virus non tanto per incapacità logistiche o sanitarie, ma semplicemente perché questo rappresenta ormai una sorta di variabile al servizio dei vari interessi.
(Raffaele Masto – Buongiorno Africa)