La consueta annuale classifica dei cinquanta africani più influenti è un buon specchio per comprendere l’Africa e i paesi che più di altri producono cultura, imprenditorialità e cariche istituzionali negli organismi sovranazionali del continente.
La classifica è stilata dal settimanale Jeune Afrique e questo è il link al quale la si può consultare per intero. Ma i primi quindici posti sono già significativi. Li elenco: Aliko Dangote (1), imprenditore nigeriano. Chimamanda Ngozi Adichie (2), scrittrice nigeriana. Mostafa Terrab (3), imprenditore marocchino. Laurent Monsengwo (4), inossidabile vescovo congolese. Louise Mushikiwabo (5), ministro degli affari esteri del Ruanda. Naguib Sawiris (6), imprenditore egiziano. Wizkid (7), cantante e musicista nigeriano. Moussa Faki Mohamat (8), ciadiano, presidente della Commissione dell’Unione Africana. Akinwumi Adesina (9), nigeriana, presidente della Banca Africana di Sviluppo. Achille Mbembe (10), storico e politologo del Camerun. Muhoho Kenyatta (11), magnate e imprenditore del Kenya, fratello del presidente. Olusegun Obasanjo (12), ex presidente nigeriano. Moulay Hafid Elalamy (13), ministro marocchino dell’Industria e del Commercio. Davido (14), cantante e musicista nigeriano. Ahamad Ahmad (15), Malgascio, presidente della Confederazione Calcistica Africana).
La prima cosa che salta all’occhio è che su quindici ci sono sei nigeriani. Altri tre sono del Maghreb. Il primo africano della regione sub-sahariana è un anziano e storico vescovo della Repubblica Democratica del Congo, seguito da una giovane ministra del Ruanda. Se si tiene conto che dalla classifica sono stati esclusi i presidenti e le loro mogli, sarebbe giusto, per continuità escludere, anche la ministra ruandese appena citata, il presidente ciadiano della Commissione Africana, il fratello del presidente del Kenya e il presidente della Confederazione Calcio africana. A questo punto non c’è altro tra i quindici e il primo sub-sahariano vero è Achille Mbembe, storico e politologo del Kenya.
Una curiosità di questa classifica è che in posizione di relativo rilievo c’è anche un terrorista. Si chiama Iyad Ag Ghali, maliano, leader del Gruppo di sostegno al’Islam e ai musulmani ed è l’uomo più ricercato del Sahel. Si deve tenere conto che la classifica è stata stilata anche sulla base di quanti “amici” e “follower” questi personaggi hanno sui social, comprensibile, dunque che ben due cantanti spiccano tra imprenditori e politici. Meno comprensibile che ci sia un terrorista.
(Raffaele Masto – Buongiorno Africa)