Il presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi ha negato di sostenere i militari golpisti in Sudan e ha detto che l’Egitto ha sostenuto tutte le parti del governo di transizione, insistendo sul fatto che il suo governo non interviene negli affari interni di altri Paesi.
Il leader egiziano, intervenendo a una conferenza stampa a Sharm el-Sheikh, ha invitato i partiti sudanesi a concordare una tabella di marcia per stabilizzare il Paese e tenere le elezioni al termine della transizione. “La situazione in Sudan ha bisogno di un consenso politico tra tutte le forze esistenti, così ci può essere una via d’uscita dall’attuale crisi”, ha affermato.
In seguito al colpo di stato, alcuni leader dell’opposizione sudanese, tra cui l’ex ministro degli Esteri Mariam Al-Mahdi, sospettavano che l’Egitto avesse dato il via libera al leader militare sudanese, il generale Abdel Fattah al-Burhan, per estromettere il governo del primo ministro Abdalla Hamdok. L’Egitto, inoltre, non ha espressamente firmato una dichiarazione congiunta con Stati Uniti, Gran Bretagna, Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti chiedendo all’esercito sudanese di ripristinare il governo a guida civile.