L’inizio della discussione parlamentare sulla nuova legge egiziana che dovrebbe regolamentare la costruzione delle chiese e dei luoghi di culto era stata annunciata per la fine dello scorso maggio, ma a distanza di quasi due mesi, il testo del progetto di legge non è stato ancora portato in aula e viene sottoposto a continui ritocchi. Le lungaggini suscitano preoccupazione nelle Chiese e comunità cristiane presenti in Egitto. Lo stesso Patriarca copto ortodosso Tawadros II, in una recente intervista, ha riferito di pregare spesso per l’intenzione che l’iter legislativo della nuova legge giunga presto a compimento.
Fonti egiziane, consultate dall’Agenzia Fides, riferiscono che Anba Paula, Vescovo copto ortodosso di Tanta, continua come rappresentante delle Chiese ad incontrarsi con i funzionari del Ministero della Giustizia e delle Commissioni parlamentari competenti per apportare ulteriori correzioni al testo di lavoro, in modo che essa possa essere approvato e non rischi di essere bocciato in aula da un voto parlamentare contrario.
Il progetto di legge, presentato agli uffici parlamentari competenti a metà maggio (vedi Fides 16/5/2016) consisteva in 13 articoli. Nella bozza si riconosceva tra l’altro il diritto dei Vescovi a ricorrere al Consiglio di Stato in caso di ritardi imposti in maniera artificiosa alle procedure per la costruzione di nuove chiese.
La nuova legislazione, nelle attese dei cristiani egiziani, dovrebbe portare alla totale archiviazione delle regole disposte dal cosiddetto “Decreto Hamayoni”, la legge risalente al periodo ottomano che è all’origine di numerose controversie a livello locale. Secondo tali regole, la costruzione delle chiese cristiane è sottoposta a vincoli che non pesano sulla costruzione di moschee, come il divieto di costruire luoghi di culto cristiani vicino alle scuole, ai canali, agli edifici governativi, alle ferrovie e alle aree residenziali.
(19/07/2016 Fonte: Fides)
Egitto – Ancora ritardi nell’approvazione della legge sui luoghi di culto
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