Le autorità del Cairo ieri hanno annunciato un forte aumento del prezzo dei carburanti che potrebbe arrivare a superare il 50%. Il provvedimento rientra nel pacchetto di riforme economiche richiesto dal Fondo Monetario Internazionale (FMI) per ridurre la spesa pubblica.
Pronosticato e temuto da alcune settimane, questo aumento è stato annunciato dal ministro del petrolio Tarek El-Molla, all’indomani del aïd el-Fitr che segna la fine del ramadan. Secondo il ministro l’intervento andrà a riformare in particolare il sistema delle sovvenzioni statali che, stando a quanto da lui dichiarato, negli ultimi 5 anni è costato 517 miliardi di sterline egiziane (circa 25 miliardi di euro) “senza che ne beneficiassero coloro che lo meritavano”.
L’aumento della benzina senza piombo sarà del 35% (32 centesimi di euro al litro) mentre quello del diesel arriverà al 50% (circa 26 centesimi di euro al litro), secondo le stime riportate da alcuni media statali ripresi dall’agenzia AFP.
Il paese, con una popolazione che supera i 97 milioni di abitanti, vive una crisi economica sin dalla rivoluzione del gennaio 2011. Il governo del Cairo teme una mobilitazione sociale per via della forte inflazione che imperversa nel paese dal 2016 e l’accordo da circa 12 miliardi di dollari con l’FMI.
Il presidente Abdel Fattah al-Sissi, ormai nel suo secondo mandato, ha fatto del rilancio economico il suo cavallo di battaglia assieme alla lotta al terrorismo. Al momento però le riforme adottate sono giudicate da molti eccessivamente brutali. I tagli alle sovvenzioni hanno colpito anche il prezzo dell’elettricità (+26%) e dell’acqua potabile (+45% in alcuni casi).