Il premier etiope, Abiy Ahmed, ha chiesto al presidente del Sudafrica, Cyril Ramaphosa, di intervenire nei negoziati per cercare di sbloccare la situazione di stallo tra Addis Abeba ed Egitto sulla questione della Grande diga del rinascimento etiope (Gerd).
«Dal momento che Ramaphosa è un buon amico dell’Etiopia e dell’Egitto, ed essendo il prossimo presidente di turno dell’Unione Africana, potrebbe aiutare il confronto tra le due parti alla ricerca di una soluzione pacifica al problema», ha dichiarato Abiy in una conferenza stampa nella capitale politica del Sudafrica, Pretoria, dove si è recato in visita ieri.
Dal canto suo, Ramaphosa ha dichiarato che il Sudafrica è aperto a svolgere un ruolo nel facilitare «ogni accordo che possa essere elaborato». «Ciò che è positivo, per quanto mi riguarda, è che entrambi i Paesi siano disposti a discutere della questione e a trovare soluzioni», ha aggiunto il capo dello Stato.
Il principale ostacolo a un accordo tra Etiopia ed Egitto (i due Paesi che insieme a Sudan e Sud Sudan sono coinvolti dal progetto della diga) riguarda le operazioni di riempimento del bacino idrico dell’impianto, che ha una capacità di 74 miliardi di metri cubici di acqua. Le autorità del Cairo temono che un riempimento troppo rapido possa causare un calo significativo del flusso idrico verso l’Egitto. L’Etiopia progetta di riempire il serbatoio in 4-7 anni, mentre l’Egitto ha chiesto di arrivare a 21 anni.