Il tribunale penale del Cairo ieri ha ordinato l’arresto per Alaa e Gamal Mubarak, figli del deposto presidente Hosni Mubarak, e di altre tre persone coinvolte nel cosiddetto processo sulla “manipolazione del mercato azionario”.
Lo hanno annunciato ieri i media statali egiziani, precisando che Gamal Mubarak in particolare sarebbe accusato di aver ottenuto illegalmente dei fondi pubblici per decine di milioni di dollari un caso di corruzione bancaria. Entrambi i fratelli, che hanno ascoltato in aula la sentenza emessa dal giudice Ahmed Abdoul-Fetouh, avrebbero negato ogni tipo di accusa. Tra gli altri arrestati nel caso spiccano Yasser el-Mallawany e Hassan Heikal, ex dirigenti della banca di investimenti egiziana EFG-Hermes. La prossima udienza è stata fissata per il 20 ottobre.
Come ricordato dall’emittente alJazeera, nel maggio del 2015 Mubarak e figli erano stati condannati a tre anni di carcere ciascuno per aver rubato, secondo le accuse, 11,5 milioni di dollari di fondi pubblici stanziati per rinnovare il palazzo presidenziale tra il 2002 e il 2011.
Nel novembre del 2016 la Corte di cassazione egiziana aveva confermato però la loro scarcerazione che era stata disposta nell’ottobre del 2015, in quanto entrambi i figli avevano “già scontato la pena di tre anni di carcere ricevuta nel processo a loro carico”, come aveva detto all’epoca l’avvocato Farid al Deeb.
Durante la Primavera araba nel 2011, centinaia di persone sono state uccise negli scontri tra manifestanti e forze di sicurezza nelle settimane in cui Mubarak (al potere dal 1981) è stato costretto a lasciare il potere. Dopo la sua caduta lui e i suoi familiari hanno iniziato ad affrontare diversi processi. La sua caduta ha portato alle elezioni vinte dall’islamista Mohamed Morsi (a sua volta rovesciato da una sollevazione di massa nel 2013). Il comandante dell’esercito egiziano, generale Abdel Fattah al Sisi, è successivamente salito al potere nel 2014.
