I cristiani copti tornavano nel mirino. Ieri mattina, 11 dicembre, una bomba è esplosa all’ingresso della chiesa di San Pietro, che si trova nei pressi della cattedrale di San Marco e alla sede di Tawadros II, il Patriarca della Chiesa costa ortodossa. Un primo bilancio delle vittime parla di almeno 25 morti e 49 feriti. Ma il computo delle vittime è destinato a salire perché molti feriti sono molto gravi. «È un attacco suicida, molto probabilmente è stata una donna», ha dichiarato ad Agenzia Nova una fedele copta presente sul posto.
Papa Francesco ha rivolto, al termine dell’Angelus, una preghiera per «gli efferati attacchi terroristici che nelle ultime ore hanno colpito vari Paesi», in Turchia, Nigeria ed Egitto. Francesco aggiungendo che si tratta di più episodi ma di «un’unica violenza che semina morte e distruzione. L’unica risposta – ha ribadito – è quella della fede in Dio e l’unità nei valori umani e civili». Particolare «vicinanza» è stata espressa al «fratello» Patriarca Tawadros, invitando i fedeli a pregare «per i morti e i feriti». Il Presidente egiziano, Abdel Fatah al Sisi, ha duramente condannato l’attentato, proclamando tre giorni di lutto in tutto il paese.
Dalla caduta di Mohamed Morsi, il Presidente espressione della Fratellanza musulmana destituito nel 2013, l’Egitto deve fare i conti con una crescente instabilità legata ai movimenti terroristici islamici (soprattutto nella penisola del Sinai) cui segue una feroce repressione degli apparati di sicurezza. Non più tardi di due giorni fa sono morti sei poliziotti in un attacco bomba avvenuto nella zona ovest del Cairo, vicino alle piramidi di Giza, che è stato rivendicato da un gruppo poco conosciuto denominato Movimento delle braccia dell’Egitto-Hasm.
A farne le spese è anche i cristiani (circa il 10% della popolazione). Oltre alle piccole e grandi discriminazioni quotidiane, negli ultimi tre anni, i cristiani d’Egitto hanno subito circa 40 attacchi, con decine di morti. Da sempre i copti, eredi degli antichi egizi che si convertirono al cristianesimo, pagano la loro condizione di minoranza. Negli ultimi anni stanno però scontando anche la loro vicinanza al Presidente al Sisi. Una parte consistente della comunità ha salutato con gioia l’ascesa di al Sisi che, pur essendo un fervente musulmano, ha sempre tutelato la libertà dei copti e, soprattutto, ha messo fuorigioco la Fratellanza musulmana che stava emarginando progressivamente i cristiani. Non è un caso che Tawadros II comparve in televisione, insieme al rettore di al Azhar (la massima autorità dell’Islam sunnita), a fianco di al Sisi quando quest’ultimo annuncio la caduta di Morsi.
L’attentato di ieri mattina però è particolarmente violento. Solo quello avvenuto 6 anni fa ad Alessandria d’Egitto fu altrettanto duro. Allora l’obiettivo fu la chiesa dei Due Santi di Alessandria e l’esplosione provocò 23 morti e 97 feriti.