“Il massacro di cristiani copti è una risposta dei terroristi al discorso che il Presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi ha tenuto alla conferenza tra gli Stati Uniti e il mondo arabo islamico che si è svolta la settimana scorsa in Arabia Saudita” dice all’Agenzia Fides p. Rafic Greiche, sacerdote greco-cattolico e responsabile delle comunicazioni per i Vescovi dell’Egitto, commentando il massacro di almeno 29 copti commesso ieri, 26 maggio, da una decina di jihadisti nella località di Minya, nel sud dell’Egitto.
“Si è trattato di un discorso molto forte e franco contro l’integralismo e il radicalismo” spiega p. Greiche. “Penso inoltre- aggiunge il sacerdote- che i terroristi cerchino di dividere la popolazione egiziana seminando la divisione tra cristiani e musulmani. Finora non ci sono riusciti, anzi la popolazione si unisce nel respingere la violenza”.Secondo p. Greiche “i terroristi hanno un obiettivo a lungo termine: quello di espellere i cristiani dall’Egitto come è avvenuto in Iraq, dove non appena lo Stato Islamico ha conquistato Mosul la prima cosa che ha fatto è stata quella di cacciare tutti i cristiani. La stessa cosa è avvenuta in Siria, in Sudan, e ora si cerca di farlo in Egitto che possiede la prima comunità cristiana del Medio Oriente e la più grande comunità islamica del mondo arabo”.
“I cristiani del resto del mondo possono aiutarci in primo luogo con la preghiera. Poi non permettendo che il radicalismo religioso e il terrorismo islamista attecchisca nei loro Paesi. Si deve promuovere un discorso religioso moderato non solo in Egitto ma anche in Europa: nelle moschee europee ci sono Imam che fanno discorsi radicali e incendiari. Infine aiutateci a far sì che i nostri fedeli possono ottenere maggiore istruzione” conclude p. Greiche.
(29/05/2017 Fonte: News.va)
Egitto – «Il massacro dei copti risposta al discorso di al Sisi»
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