È la scoperta archeologica dell’anno: la necropoli di Saqqara ha regalato altri 100 sarcofagi in ottimo stato di conservazione, circa 40 statue dorate e maschere funebre. Nel sito ubicato a circa 30 chilometri a sud dal Cairo, erano già stati rinvenuti a settembre e ottobre 59 sarcofagi intatti, rimasti nascosti con le loro mummie per oltre duemila anni.
In questo periodo di pandemia, in cui il turismo egiziano è duramente colpito dalla crisi, le scoperte di questi tesori, alcuni vecchi di 2.500 anni, sono una boccata d’ossigeno e una speranza per il futuro. Nella conferenza stampa che ha annunciato al mondo il ritrovamento, il ministro del Turismo Khaled el-Enany ha elogiato gli archeologi che hanno lavorato nella necropoli «giorno e notte», sotto la supervisione di Mostafa Waziry, capo del Consiglio supremo delle antichità.
Il lavoro degli esperti sarà narrato in documentari presto disponibili per il grande pubblico, mentre i reperti, per ora esposti sul posto in maniera spontanea, verranno distribuiti a diversi musei in Egitto, fra i quali il futuro Grande museo egizio che aprirà nei pressi delle piramidi di Giza.
Intanto, gli archeologi sono ancora al lavoro, sulle tracce di altri antichi tesori. Per circa 3.000 anni Saqqara è stata usata come necropoli, ma non solo: era un’importante meta di pellegrinaggi, che attirava visitatori da tutto il Mediterraneo orientale. Studi geofisici hanno rivelato l’esistenza di molti templi ancora sepolti dalla sabbia.