Nonostante la crisi provocata dall’incaglio della nave portacontainer Ever Given, che ne ha bloccato le attività per 6 giorni, nel primo semestre del 2021 il Canale di Suez in Egitto ha registrato le entrate annuali più alte della sua storia: i ricavi sono infatti saliti a 5,84 miliardi di dollari, rispetto ai 5,72 miliardi del periodo dell’anno precedente. Il 2% in più. Lo rivela un documento diffuso alla stampa egiziana e internazionale dall’Autorità del Canale di Suez (Sca), pubblicato ieri sera.
Circa 9.763 navi hanno navigato attraverso la via d’acqua tra gennaio e giugno 2021, in aumento rispetto alle 9.546 navi dello stesso periodo dell’anno scorso, ha affermato il presidente della Sca, Osama Rabie.
I carichi netti di spedizione che passano attraverso il Canale sono aumentati del 3,8% durante la prima metà di quest’anno, pari a 610,1 milioni di tonnellate, in aumento notevole rispetto ai 587,7 milioni di tonnellate dello stesso periodo dell’anno scorso. Il numero di vettori di gas naturale liquefatto che hanno attraversato il Canale è invece aumentato del 24%, le navi portacontainer del 9,7%, il numero di vettori per auto è aumentato del 27,8% e le navi portarinfuse sono aumentate del 5%.
“Le nuove politiche di marketing e i prezzi flessibili garantiti dall’Autorità sono riusciti a mantenere stabili le tariffe per le navi che attraversano il Canale” aumentando la fiducia degli armatori, ha affermato Osama Rabie, a capo dell’Autorità del Canale di Suez.
La nave portacontainer Ever Given, che ha ripreso il mare solo la scorsa settimana, è rimasta incastrata a metà del Canale di Suez a marzo per quasi una settimana, bloccando tutto il traffico in entrambe le direzioni e causando l’interruzione della catena di approvvigionamento globale. La nave, da quasi 200.000 tonnellate, si era arenata ed incuneata nel Canale durante una tempesta di sabbia il 23 marzo, bloccando un’arteria vitale per il commercio dall’Asia all’Europa, il 10% del commercio marittimo globale. L’Autorità del Canale di Suez ha quantificato in un miliardo di dollari i danni provocati dal blocco: l’Egitto infatti, che prende un pedaggio dalle navi che attraversano il canale, ha affermato che la crisi è costata fino a 15 milioni di euro al giorno di mancati ricavi, mentre gli assicuratori marittimi stimano che il danno per il commercio mondiale sia stato pari a diversi miliardi di dollari.
La giapponese Imabari Shipbuilding, la cui sussidiaria possiede la nave Ever Given, ha dichiarato oggi durante una conferenza stampa a Tokyo, che l’assicurazione coprirà “in una certa misura” il risarcimento che l’armatore deve pagare all’Egitto. La società giapponese, per bocca di Yukito Higaki, presidente di Imabari e della sua affiliata Shoei Kisen, ha affermato che non ha intenzione di porre fine alle sue operazioni di trasporto di container nonostante l’incidente del Canale di Suez.