Youssef al-Qaradawi, controverso religioso egiziano considerato il leader spirituale del gruppo dei Fratelli Musulmani, è morto oggi all’età di 96 anni, ha affermato il suo sito web ufficiale. Al-Qaradawi si trovava in esilio in Qatar, Paese che frequentava dagli anni ‘70. In Egitto al-Qaradawi era stato processato e condannato a morte in contumacia dopo la presa del potere di Abdel Fattah al-Sisi e la messa la bando della fratellanza.
Cinzia Bianco, ricercatrice del European Council on Foreign Relations, ha ricordato su Twitter che al-Qaradawi era presidente dell’International Union of Muslim scholars e vantava un grande seguito popolare. Il suo programma televisivo Sharia and Life, sulla tv qatariota Al Jazeera, ha avuto un pubblico stimato tra i 40 e i 60 milioni di spettatori ed è diventato “un potente veicolo di soft power per l’Islamismo” e per lo stesso Paese del Golfo
Il religioso lasciò l’Egitto nel 1961 e tornò solo dopo la Primavera Araba per tenere un sermone a piazza Tahrir, prima di essere costretto di nuovo a rifugiarsi in Qatar. “La morte di al-Qaradawi segna la fine di un’era” ha commentato Bianco.