Ieri mattina le forze di sicurezza egiziane avrebbero ucciso 40 sospetti terroristi in tre diversi raid simultanei compiuti nelle zone del Nord Sinai e di Giza. I militanti sarebbero stati colpiti con delle imboscate all’interno di alcuni nascondigli, come annunciato da un comunicato del Ministero degli interni egiziano pubblicato ieri.
Secondo quanto riporta la BBC, le azioni militari delle forze di sicurezza egiziane sarebbero una risposta all’attacco dinamitardo contro un bus turistico avvenuto il giorno prima in un’area vicina alle piramidi di Giza, che ha ucciso tre turisti vietnamiti, una guida turistica egiziana e provocato diversi feriti.
Nonostante nessun gruppo terroristico abbia ancora rivendicato l’attacco, le autorità egiziane hanno puntato il dito contro gli estremisti islamici legati all’Isis presenti nel Nord Sinai, che in passato hanno già compiuto diversi attacchi prendendo di mira i turisti.
Sempre nel comunicato le autorità egiziane hanno fatto sapere che gli “elementi terroristici” uccisi stavano “pianificando una serie di attentati diretti contro le istituzioni statali, religiose e dell’industria turistica”. Non è stata data alcuna informazione né sull’identità dei miliziani né sul loro collegamento con l’attentato di venerdì. Sono state invece pubblicate alcune foto dei cadaveri dei sospetti terroristi ed è stato annunciato il sequestro di materiale esplosivo e di un gran numero di armi.