In occasione del quinto anniversario della scomparsa di Giulio Regeni, sparito al Cairo il 25 gennaio 2016, il presidente della Repubblica Italiana Sergio Mattarella ha detto di essere in attesa di una “piena e adeguata risposta da parte delle autorità egiziane, sollecitate a questo fine, senza sosta, dalla nostra diplomazia”.
In una dichiarazione ufficiale, il Capo dello Stato, dopo aver rinnovato la propria vicinanza alla famiglia del giovane studente, ha affermato: “l’azione della Procura della Repubblica di Roma, tra molte difficoltà, ha portato a conclusione indagini che hanno individuato un quadro di gravi responsabilità, che, presto, saranno sottoposte al vaglio di un processo, per le conseguenti sanzioni ai colpevoli”.
Il 25 gennaio del 2016 spariva al Cairo Giulio Regeni, ventottenne dottorando italiano all’Università di Cambridge ma in Egitto per scrivere una tesi sui sindacati della capitale egiziana. Il corpo del giovane venne ritrovato il successivo 3 febbraio lungo il margine di una strada periferica della città. Cinque anni dopo è ancora in corso una battaglia tra la famiglia, il governo di Roma e quello guidato da Al Sisi per processare quelli che sono stati identificati come possibili colpevoli.
“In questo doloroso anniversario – conclude la nota del capo dello Stato -rinnovo l’auspicio di un impegno comune e convergente per giungere alla verità e assicurare alla giustizia chi si è macchiato di un crimine che ha giustamente sollecitato attenzione e solidarietà da parte dell’Unione Europea. Si tratta di un impegno responsabile, unanimemente atteso dai familiari, dalle istituzioni della Repubblica, dalla intera opinione pubblica europea”