Emendamenti costituzionali proposti da parlamentari egiziani permetterebbero al presidente Abdel Fattah al-Sisi di rimanere al potere fino a 12 anni oltre il suo attuale mandato e di rafforzare il suo controllo sul potere giudiziario. Gli emendamenti proposti sono stati presentati al presidente del parlamento domenica scorsa. Qualsiasi cambiamento deve comunque essere approvato da due terzi dei membri del parlamento, e dev’essere sottoposto a un referendum.
Al Sisi è un ex generale. Nel 2013 ha spodestato il presidente Mohammed Mursi sostenuto dai Fratelli Musulmani ed è stato eletto presidente l’anno successivo.
Da alcuni mesi, i suoi sostenitori cercherebbero di modificare la norma costituzionale secondo la qual egli dovrebbe dimettersi alla fine del suo secondo mandato quadriennale nel 2022.
Gli emendamenti presentati domenica includono un’estensione del mandato presidenziale a sei anni da quattro (come previsto dall’articolo 140 della Costituzione) e una clausola «transitoria» che fa ripartire il conteggio, consentendo ad al Sisi di rimanere al potere fino al 2034.
«Dopo la scadenza del suo attuale mandato, il Presidente della Repubblica potrebbe ricandidarsi secondo l’articolo 140 modificato», afferma la bozza delle modifiche pervenuta all’agenzia Reuters.
Le modifiche proposte conferiscono inoltre ad al Sisi nuovi poteri sulla nomina dei giudici e dei pubblici ministeri. Aggiungono una seconda camera parlamentare, ribattezzata Consiglio dei senatori, in cui il presidente nominerebbe un terzo dei 250 membri.