Una missione archeologica congiunta egiziano-tedesca ha rinvenuto più di 13.000 ostraca (parola greca per designare i cocci di anfore o vasi di terracotta usati come superficie su cui scrivere) risalenti all’era tolemaica, all’inizio dell’era romana, all’era copta e all’era islamica, durante gli scavi nell’area archeologica dello sceicco Hamad vicino al Tempio di Atribes, a ovest del governatorato di Sohag. A renderlo noto il ministero del Turismo dell’Egitto.
Atribes è una delle antiche città archeologiche della nona regione dell’Alto Egitto, situata sulla sponda occidentale del Nilo vicino al confine del deserto, a circa 7 km a sud-ovest di Sohag. Il nome ha origine dall’antica parola egizia (Hout Rabit), che significa sede della dea Rabit. Poi divenne nel greco “Atryps” e nel copto “Atriba” o “Adriba”.
Il segretario generale del Consiglio supremo delle antichità Mostafa Waziry ha affermato che questi ostraca hanno iscrizioni nell’antica lingua egiziana sotto forma di scritti demotici, ieratici e geroglifici, o in forma di scrittura greca, copta e araba, sottolineando l’importanza di questa scoperta in quanto offre ai ricercatori l’opportunità di studiare la vita economica della città di Atribes e i rapporti degli abitanti della città negli anni dei primi tempi antichi. Mohamed Abdel Badei, capo dell’amministrazione centrale dell’Alto Egitto, ha affermato che la missione ha scoperto anche un certo numero di ostraca greci risalenti alla fine dell’era romana e all’era bizantina (il periodo dal III al VI secolo d.C.).