In Egitto forse si è registrata una svolta nei diritti delle donne. Per la prima volta, una donna cristiana (copta ortodossa) ha vinto una battaglia legale per ricevere la stessa parte dell’eredità di suo padre dei suoi fratelli. Il verdetto potrebbe costituire un precedente nel Paese, dove la legge islamica, o sharia, è alla base della legislazione civile e penale (e prevede, in caso di eredità, quote superiori per i maschi). I suoi principi quindi vengono applicati nei processi a chiunque sia musulmano o cristiano.
In materia di eredità, la sharia stabilisce che una donna dovrebbe ricevere solo metà della quota dell’eredità di suo fratello. Huda Nasrallah – un avvocato per i diritti umani – ha però fatto ricorso, con il sostegno dei suoi fratelli, contro questa norma al fine di verificarne la legalità costituzionale. E il giudice ha dato ragione alla donna.
La disparità tra uomini e donne in eredità è diventata un grosso problema in diversi Paesi arabi dopo che la Tunisia ha proposto una legge che garantirebbe l’uguaglianza di genere.