È stato venduto ieri per oltre 3,6 milioni di euro a Londra il Crosby-Schoyen Codex, una raccolta di testi liturgici cristiani scritti in copto, presentata da Christie’s come “uno dei libri più antichi esistenti”. Lo ha annunciato la casa d’aste.
Questo manoscritto redatto in copto su papiro tra la metà del III e il IV secolo, secondo gli esperti, è “il più antico libro di testi liturgici cristiani”, tra cui in particolare la Prima Lettera di Pietro e il Libro di Giona, sottolinea Christie’s.
È anche il libro più antico appartenente ad una collezione privata al mondo. Composto da 51 fogli (sui 68 costituenti il libro originale) conservati oggi tra lastre di plexiglass, ciascuna pagina contenente da 11 a 18 righe scritte su due colonne, questo testo è stato scritto da un unico copista. Fu scoperto insieme ad altri papiri e pergamene all’inizio degli anni ’50 in Egitto e inizialmente acquisito da un collezionista svizzero, Martin Bodmer.
Questo manoscritto è anche “uno dei rari testimoni ben conservati” dell’avvento del libro come mezzo di trasmissione dei testi, secondo una tecnica che si è evoluta poco fino all’invenzione della stampa nel XV secolo, aggiunge la casa d’aste.
Deve il suo nome alla donatrice americana Margaret Reed Crosby, che ne permise l’acquisizione all’Università del Mississippi, e al collezionista norvegese Martin Schoyen, suo ultimo proprietario.
Con la vendita del Crosby-Schoyen Codex, si è ben lontano dai record raggiunti da altri manoscritti antichi, come il Codice Sassoon, la più antica Bibbia ebraica, venduto l’anno scorso per 38,5 milioni di euro da Sotheby’s a New York, o i 30 milioni di euro pagati dal fondatore di Microsoft Bill Gates nel 1994 per acquisire il Codice Leicester di Leonardo da Vinci.