Oggi, 12 agosto, si celebra la Giornata Mondiale dell’Elefante, una ricorrenza istituita per sensibilizzare sulla protezione e sulla preservazione di questa specie a rischio di estinzione. Gli elefanti occupano un ruolo principe nell’ecosistema e la loro progressiva scomparsa non può che produrre un impatto in natura. Il loro numero è drasticamente crollato, passando dai 12 milioni di un secolo fa ai 415.000 riportati nell’ultimo censimento del WWF.
L’elefante africano è l’animale più grande della savana. Potrebbe sembrare simile a quello africano delle foreste originario dell’Africa centrale e occidentale, ma si differenzia per le orecchie più piccole e arrotondate e dalle zanne corte e appuntite. L’elefante della savana (Loxodonta africana) è classificato come “in pericolo” mentre l’elefante della foresta (Loxodonta cyclotis) è stato invece inserito tra le specie in “pericolo critico”.
Botswana, Namibia, Angola, Zambia e Zimbabwe ospitano più della metà della popolazione di elefanti africani. Ma il primato è va al Botswana: il Paese è la casa di circa 130.000 elefanti selvatici. Visto il numero di abitanti, due milioni, si conta circa un elefante ogni quindici persone, riporta Aljazeera.
Il numero degli elefanti nei Paesi africani è diminuito in maniera sostanziale rispetto al passato. Tra le cause primarie c’è sicuramente il bracconaggio, che ha distrutto il 90% della popolazione di elefanti nel secolo scorso. Il motivo che rende gli elefanti una vittima dei bracconieri riguarda il commercio di avorio, contenuto nelle zanne.
Per soddisfare l’alta domanda di avorio negli anni Settanta e Ottanta questi pachidermi sono stati oggetto di bracconaggio illegale. Secondo il World Wildlife Fund (WWF), in quel periodo vennero uccisi ogni anno circa 100.000 elefanti. Il bracconaggio di elefanti per l’avorio ha distrutto il 90% della popolazione di elefanti nel secolo scorso. Mentre negli anni Trenta si stima che in Africa vivessero dai tre ai cinque milioni di elefanti. Nonostante molti paesi abbiano ormai vietato il commercio dell’avorio, ogni anno vengono ancora uccisi più di 20.000 elefanti per soddisfare la continua domanda in luoghi come Cina e Giappone, riporta il sito specializzato earth.org. Il numero totale di elefanti in Africa ammonta attualmente a circa 415.000, riportano le stime del WWF.
Ma non è solo il bracconaggio a minacciare l’esistenza di questi iconici animali. Il cambiamento climatico ha un forte impatto da non sottovalutare. La più grande popolazione di elefanti del mondo, situata in Africa meridionale, oggi è a rischio a causa della grave siccità causata da El Niño, che sta provocando un’erosione costante delle fonti di cibo e acqua per questi grandi animali.
Secondo la Zimbabwe Wildlife Authority, citata da Reuters, l’anno scorso sono morti 160 elefanti nel principale parco nazionale del Paese, lo Hwange, e nello stesso periodo in Botswana sono morti 300 rappresentanti di questa specie. Anche lo Zambia ha confermato la morte di elefanti in un parco nazionale e il ministro dell’Ambiente Rodney Sikumba ha definito la siccità “devastante”.