Il candidato del partito di governo Swapo è in testa nei primi risultati delle elezioni presidenziali della Namibia, segnate da problemi tecnici che hanno costretto a prolungare il voto di tre giorni. L’opposizione ha però respinto i risultati preliminari, definendo illegale l’estensione del voto e mettendo in discussione la validità delle elezioni in un Paese dell’Africa meridionale noto per la sua stabilità democratica. I risultati definitivi sono attesi a ore, ma i principali partiti di opposizione hanno già annunciato l’intenzione di impugnare l’esito nelle sedi giudiziarie.
Le elezioni di mercoledì scorso sono state segnate da gravi carenze organizzative, come la mancanza di schede elettorali, che hanno costretto le autorità a mantenere aperti alcuni seggi fino a sabato. I problemi rischiano di oscurare qualsiasi risultato, nonostante la possibilità storica di un primo presidente donna per il Paese: Netumbo Nandi-Ndaitwah, vicepresidente e candidata di Swapo, è attualmente al 56% con circa 220.000 voti conteggiati sui 1,4 milioni espressi. Il suo principale sfidante, Panduleni Itula del partito di opposizione Independent Patriots for Change, segue con il 27%.
Le elezioni presidenziali e legislative, si sono svolte in un Paese ampio ma scarsamente popolato sulla costa sud-occidentale dell’Africa, dominato da deserti. La Namibia è governata da Swapo sin dall’indipendenza dal Sudafrica dell’apartheid nel 1990. Sebbene Nandi-Ndaitwah rappresenti un’opportunità per un cambiamento storico, il partito di governo affronta crescenti critiche per la disoccupazione elevata e gli scandali di corruzione, che hanno eroso la fiducia degli elettori, soprattutto tra i giovani.
Il leader del Popular Democratic Movement, McHenry Venaani, ha dichiarato che l’opposizione non accetterà i risultati. “Questo riguarda il nostro Paese, le nostre credenziali democratiche. Il governo deve servire tutti, non solo chi vuole rimanere al potere a ogni costo”, ha affermato Venaani, anch’egli candidato presidenziale.
Nonostante le richieste di annullamento del voto, la Commissione Elettorale della Namibia ha escluso l’ipotesi di nuove elezioni.
La Namibia si unisce ad altri Paesi dell’Africa meridionale che hanno vissuto cambiamenti politici significativi quest’anno. In Sudafrica, l’African National Congress ha perso la sua storica maggioranza; il Botswana Democratic Party è stato estromesso dopo 58 anni di governo; in Mozambico, il partito Frelimo è accusato di brogli elettorali, alimentando proteste prolungate. La pressione sull’attuale leadership della Namibia sembra destinata ad aumentare, con un’opposizione determinata a contestare la gestione del voto e a rivendicare maggiore trasparenza e equità nel processo democratico.