Sono stati annunciati i primi risultati, provvisori, delle elezioni generali tenutesi ieri in Sudafrica, le più incerte da quando l’African National Congress (Anc) è saluta al potere nel 1994, 30 anni fa: secondo la Commissione elettorale, che afferma di aver scrutinato circa il 14% dei distretti elettorali, l’Anc è in testa con il 43%, seguito dal Da (l’Alleanza democratica) con il 26%. Il partito radicale di Malema, l’Eff, e il partito uMkhonto weSizwe (partito Mk) dell’ex presidente Jacob Zuma si attestano entrambi intorno all’8%. I risultati finali sono attesi entro il 2 giugno.
La corsa ha visto un numero record di 70 partiti e 11 candidati indipendenti, con i sudafricani che votavano per un nuovo parlamento, che dovrà poi nominare il presidente, e nove legislature provinciali. Il principale partito di opposizione, l’Alleanza Democratica (Da), ha firmato un patto con altri 10 partiti, accettando di formare un governo di coalizione se otterranno abbastanza voti per rimuovere l’Anc dal potere.
Ma questo è altamente improbabile, dato che si prevede che l’Anc rimarrà il partito più grande. Nelle ultime elezioni ha ottenuto il 57,5% dei voti rispetto al 21% del procuratore distrettuale