Elezioni Somalia, Farmaajo fa un passo indietro

di Enrico Casale

Un passo in avanti verso le elezioni e la pacificazione del Paese. Così la comunità internazionale ha accolto la decisione di sabato della Camera bassa somala di tornare all’accordo elettorale del 17 settembre 2020 su richiesta del presidente Mohamed Farmaajo.

Farmaajo, che si è rivolto alla Camera prima del voto, ha chiesto ai parlamentari di tornare all’accordo del 17 settembre 2020 concordato tra il governo federale e cinque leader degli Stati membri federali. Il presidente ha anche affermato che il primo ministro guiderà il processo di preparazione e attuazione del processo elettorale, compresi i principali accordi di sicurezza elettorale per garantire che le elezioni si svolgano in un’atmosfera pacifica e stabile.

Roble in una dichiarazione rilasciata dopo il discorso di Farmaajo sabato ha accolto con favore la decisione del presidente di affidargli le responsabilità del processo elettorale e della sicurezza.
Roble ha assicurato a tutti i somali che il governo si è impegnato a tenere elezioni libere, eque e trasparenti nel paese senza violare i diritti di nessuno.

Unione africana, Unione europea e Nazioni Unite in dichiarazioni separate hanno affermato che la decisione di annullare il disegno di legge del 12 aprile che ha prorogato di due anni i termini dell’esecutivo e della Camera è fondamentale per la stabilità della Somalia.

Francisco Madeira, rappresentante speciale del presidente della Commissione dell’Unione africana in Somalia e responsabile di Amisom, ha affermato che la decisione della Camera del popolo è uno sviluppo positivo. “L’Amisom ritiene che questa decisione sia fondamentale per la sicurezza e la stabilità della Somalia – ha affermato -. Che nessuno offuschi la luce all’orizzonte”.

Le Nazioni Unite hanno anche accolto con favore la decisione del presidente Farmaajo di richiedere al parlamento di tornare alla road-map delineata il 17 settembre 2020 e al ruolo guida del primo ministro Mohamed Roble. “L’Onu invita i leader somali a tornare al dialogo e preparare le elezioni senza indugio”, hanno affermato i responsabili del Palazzo di Vetro.

Nicolas Berlanga Martinez, ambasciatore Ue in Somalia, nel dare il benvenuto alla decisione della Camera bassa, ha detto che ora in Somalia non ci saranno “condizioni preliminari, nessun deterioramento, nessuna violenza”. “Il primo ministro Roble deve contare sul sostegno costruttivo di tutti i presidenti degli Stati membri federali e di altri attori politici per un processo concordato per la Somalia”, ha detto Berlanga.

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