Il Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti ha sanzionato ieri il capo di stato maggiore dell’esercito eritreo, Filipos Woldeyohannes, accusato di aver commesso gravi abusi dei diritti umani durante il conflitto in corso nella regione etiope del Tigray. Lo si apprende da concordanti fonti di stampa internazionale.
“L’azione dimostra l’impegno degli Stati Uniti a imporre costi ai responsabili di questi atti spregevoli, che peggiorano un conflitto che ha portato a enormi sofferenze da parte degli etiopi”, ha detto il direttore dell’Office of foreign assets control Andrea M. Gacki in un comunicato. “Esortiamo l’Eritrea a ritirare immediatamente e permanentemente le sue forze dall’Etiopia, ed esortiamo le parti in conflitto ad avviare negoziati per il cessate il fuoco e a porre fine alle violazioni dei diritti umani”, ha aggiunto, facendo eco ai ripetuti appelli degli Stati Uniti per la rimozione delle truppe eritree dalla regione del Tigray.
Secondo le sanzioni, tutte le proprietà del generale Woldeyohannes saranno bloccate.
Il ministero degli Esteri dell’Eritrea ha da parte sua condannato, tramite un comunicato, le sanzioni statunitensi contro il suo capo dell’esercito eritreo descrivendole come “assolutamente infondate” e chiedendo agli Stati Uniti di presentare “fatti che dimostrino le false accuse”.