«Dobbiamo seguitare a pregare per la Chiesa in Eritrea, che continua a essere perseguitata, con il governo che confisca proprietà ecclesiastiche, non permette la costruzione di chiese e minaccia l’esistenza stessa della Chiesa», afferma Ferdinand Lugonzo, Segretario Generale della Association of Member Episcopal Conferences in Eastern Africa (Amecea), in un colloquio con l’Agenzia Fides nel quale spiega il messaggio di solidarietà inviato ai cristiani eritrei da una delegazione dell’Amecea. «Attualmente cinque seminaristi sono in prigione – dice padre Lugonzo – sembra per questioni relative al servizio militare obbligatorio».
La visita di solidarietà in Eritrea da parte della delegazione dell’Amecea è iniziata il 30 ottobre e si è conclusa domenica 5 novembre. La visita era tra i punti inseriti nella risoluzione finale della 18esima Assemblea Plenaria dell’Amecea, che si è tenuta nella capitale del Malawi, Lilongwe, nel 2014.
Nel loro messaggio di solidarietà, i membri della delegazione spiegano che hanno incontrato non solo i responsabili e i laici della Chiesa cattolica, ma «abbiamo avuto l’occasione di incontrare alcuni leader civili a diversi livelli del governo», come «i responsabili di altre comunità religiose». Nel loro messaggio, i membri della delegazione incoraggiano «tutte le comunità religiose in Eritrea a cercare di lavorare in armonia per promuovere il bene comune» e rendono omaggio «alla testimonianza di fede e ai sacrifici dei primi missionari che hanno piantato i semi della fede nel Paese».
La delegazione ha notato con soddisfazione che le autorità locali apprezzano gli sforzi effettuati dalla Chiesa cattolica, insieme ad altre comunità di fede, per il benessere degli eritrei, ma, allo stesso tempo, ha osservato «con molta preoccupazione il fatto che la Chiesa opera in un ambiente molto difficile».
La delegazione ha esortato esplicitamente il governo eritreo ad assicurare un ambiente favorevole «affinché la Chiesa ricopra il suo giusto ruolo nello sviluppo della popolazione». In particolare, la delegazione Amecea ha espresso preoccupazione per gli impedimenti alla costruzione non solo delle chiese, ma anche delle residenze per il clero e i religiosi a causa di quelli che sono descritti come «fattori esterni».
La rappresentanza dell’Amecea ha riconosciuto la forte testimonianza di fede dei membri del clero, dei religiosi e dei laici, lodandone la forza nel resistere in un ambiente difficile.
Infine la delegazione ha chiesto al governo di Asmara, «pur conoscendo il conflitto sui confini tra Eritrea ed Etiopia», il permesso ai vescovi dell’Eritrea di partecipare alla 19esima Assemblea Plenaria dell’Amecea che si terrà ad Addis Abeba nel luglio 2018.
(13/11/2017 Fonte: Agenzia Fides)
Eritrea – I vescovi: «Nel Paese è difficile lavorare per i cattolici»
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