Il presidente eritreo Isaias Afwerki ha annunciato pubblicamente che l’Eritrea invierà una delegazione ad Addis Abeba per «valutare gli attuali sviluppi» in seguito alle aperture di pace dal nuovo primo ministro etiope Abiy Ahmed.
«Invieremo una delegazione per valutare gli sviluppi attuali in modo diretto e approfondito e per elaborare un piano per un’azione futura continua – ha detto Isaias durante un discorso in Eritrea -. Gli eventi che si sono sviluppati nella nostra regione, in generale, e in Etiopia, in particolare, nel recente periodo, richiedono un’attenzione adeguata».
Addis Abeba ha annunciato il 5 giugno che accetterà i termini dell’accordo di pace con Asmara siglato nel 2000. Si tratta di un passo avanti importantissimo che potrebbe portare a una soluzione di una crisi ventennale. L’intesa firmata nel 2000 delimitò i confini tra i Paesi e pose fine a una guerra durata due anni che fece più di 60mila vittime. Ma finora l’Etiopia aveva sempre rifiutato di applicare l’accordo.
«La sofferenza da entrambe le parti è stata indicibile. Bisogna dare una svolta al processo di pace che è in fase di stallo. Lo dobbiamo fare per il bene comune», ha detto Fitsum Arega, capo dello staff dell’ufficio del primo ministro etiopico.
Da una possibile intesa ne trarrebbero vantaggio entrambi i Paesi: l’Etiopia che potrebbe così usufruire dei porti eritrei per commerciare i suoi prodotti; l’Eritrea che romperebbe l’isolamento.