Nonostante ormai l’Etiopia non sia più una minaccia dopo l’intesa di pace siglata nel 2018, il governo eritreo continua ad arruolare migliaia di studenti dell’ultimo anno delle scuole superiori. I giovani, di ambo i sessi, sono poi inviati nel campo militare di Sawa nell’Ovest del Paese per essere sottoposti a un addestramento molto severo. Una volta arruolati, i ragazzi e le ragazze non sanno con certezza quanto durerà la coscrizione nelle forze armate. Per alcuni dura anni.
A denunciare la situazione è, ancora una volta, Human Rights Watch (Hrw), che ieri ha pubblicato un rapporto di 87 pagine sull’argomento. «Le scuole superiori dell’Eritrea sono al cuore del sistema repressivo di controllo della sua popolazione», afferma Laetitia Bader, ricercatrice di Hrw per l’Africa, commentando i risultati dello studio, intitolato Ci riducono a schiavi, non ci danno un’istruzione.
«Mettere fine a una coscrizione a tempo illimitato, porre fine agli abusi da parte di ufficiali militari e permettere agli studenti di scegliere il loro futuro – afferma Laetitia Bader – sono le chiavi per le prospettive future dell’Eritrea. Chi potrà avere un futuro migliore nel suo Paese avrà probabilmente meno bisogno di fuggire». Molti giovani, infatti, di fronte alla prospettiva di un servizio militare a tempo indeterminato fuggono all’estero. Alcuni rimangono in Etiopia o in Sudan. Altri cercano di raggiungere le coste del Mediterraneo per provare ad arrivare in Europa.