Il regime eritreo di Isaias Afewerki (al potere dal 1993) sembra voler riaprire le porte al turismo. E chissà che i segnali di apertura non si estendano anche alle libertà e ai diritti civili: la recente pace con l’Etiopia potrebbe incentivare la svolta tanto attesa dalla popolazione… e da chi ama questo fazzoletto di terra africana sospesa tra il cielo terso dell’altopiano e le acque luminose del Mar Rosso.
Come uno scrigno rimasto chiuso troppo a lungo, l’Eritrea incanta per l’atmosfera unica che sprigiona e le suggestioni della sua storia travagliata, che in parte è anche la nostra storia coloniale. La capitale Asmara, patrimonio dell’Unesco, pare una cittadina italiana di un secolo fa. I bar, le insegne, l’architettura degli edifici: tutto ricorda il nostro passato. Persino la spettacolare strada panoramica – ricostruita dagli eritrei dopo la guerra di liberazione – che in 115 chilometri supera un dislivello di 2300 metri collegando la fresca Asmara con la torrida città portuale di Massawa.
Gemma preziosa è l’arcipelago delle Dahlak, il cui ambiente marino è considerato tra i più belli al mondo. Un microcosmo tutt’oggi incontaminato fatto di acque trasparenti, spiagge bianche e coloratissime barriere coralline. Ma la vera ricchezza del Paese è la sua gente: fiera e ospitale. Kanaga Adventure Tours organizza un viaggio in Eritrea il 4 aprile, con accompagnatore italiano, a 2290 euro. kanaga-at.com