Eswatini, al voto nell’ultima monarchia assoluta d’Africa

di claudia

di Maria Scaffidi

L’ultima monarchia assoluta d’Africa, Eswatini (già noto come Swaziland), si prepara per le elezioni parlamentari in programma questo oggi. A essere chiamati ad esprimersi saranno 585 mila elettori che sceglieranno 59 membri della camera bassa del parlamento; altri dieci saranno nominati direttamente da re Mswati III.

Il parlamento ha soltanto un ruolo consultivo e al voto, secondo i dettami della Costituzione, non possono presentarsi i partiti. Di fatto la Costituzione esalta il merito individuale dei singoli candidati che, appunto, non possono essere affiliati ad alcuna formazione politica.

I partiti ci sarebbero anche: vietati nel 1973, sono stati riabilitati da una nuova Costituzione nel 2005, ma come sottolinea Freedom House, non esiste una via legale per la loro registrazione. Alcune di queste formazioni politiche sono quindi registrate come organizzazioni non governative, altre sono vietate.

Di fatto, su questo piccolo Paese montuoso di poco più di un milione di abitanti incastonato tra Mozambico e Sudafrica e senza accesso al mare, regna Mswati III. Salito al trono a 18 anni, Mswati oggi ha 55 anni: è lui che nomina primo ministro e governo, che può sciogliere il parlamento e che è alla testa di esercito e polizia. Nonostante questo stretto controllo della vita del Paese, negli ultimi anni si sono registrate proteste. L’ultima ondata di manifestazioni risale al 2021: in quell’occasione le forze di sicurezza hanno represso con la forza i dimostranti e si sono contate decine di vittime.

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