Il Programma alimentare mondiale delle Nazioni Unite spera di poter riprendere la distribuzione di aiuti alimentari in Etiopia a luglio se verranno create regole più stringenti per selezionare i beneficiari. Lo ha detto lunedì un alto funzionario del Pam all’agenzia Reuters. L’organizzazione ha sospeso gli aiuti alimentari al Tigray a maggio e poi a tutta l’Etiopia a giugno in risposta al diffuso furto di donazioni. In entrambi i casi, i suoi annunci sono arrivati subito dopo che gli Stati Uniti avevano dichiarato di voler fare lo stesso.
Attualmente, più di 20 milioni di persone hanno bisogno di assistenza umanitaria in Etiopia, in gran parte a causa della siccità che ha colpito il Corno d’Africa e della guerra civile in Tigray. Il Pam ha fornito assistenza alimentare d’emergenza a quasi sei milioni di loro.
Valerie Guarnieri, assistente del direttore esecutivo del Pam per lo sviluppo di programmi e politiche, ha affermato che l’agenzia intende ridurre l’autorità dei funzionari del governo locale e regionale di decidere chi ha diritto agli aiuti alimentari. “Vorremmo avere un coinvolgimento molto più diretto per noi come organizzazione e per le Ong partner nel processo di selezione dei beneficiari”, ha detto Guarnieri a Reuters.
Ha detto che gli investigatori del Pam hanno identificato punti deboli nei sistemi di monitoraggio dell’agenzia, in particolare nel Tigray, dove i donatori hanno aumentato gli aiuti dopo che l’accordo di pace di novembre ha posto fine alla guerra. L’assistenza nel Tigray e nei campi profughi potrebbe riprendere entro la seconda metà di luglio dopo che il Pam ha ricevuto un riscontro positivo dalle autorità competenti, ha affermato Guarnieri, aggiungendo che spera che ciò possa stimolare una rapida ripresa delle distribuzioni più ampiamente. Altri programmi del Pam, compresa l’assistenza nutrizionale ai bambini, alle donne incinte e che allattano, non si sono invece interrotti.
Né il Pam né l’Agenzia statunitense per lo sviluppo internazionale (Usaid) hanno detto chi ha beneficiato dei furti, ma un briefing interno di un gruppo di donatori stranieri ha affermato che l’Usaid ritiene che parte del cibo sia andato alle unità militari etiopi. Guarnieri ha detto di non avere informazioni su chi ci fosse dietro le distrazioni e di essere in attesa dei risultati delle indagini. Il governo etiope ha affermato che sta indagando sulle accuse, ma ha anche criticato i tagli agli aiuti, affermando che potrebbero aggravare la crisi umanitaria. L’esercito etiope ha negato di aver ricevuto cibo rubato.