Oltre 30 case sono crollate ad Awash Fentale, nella regione di Afar, per le continue scosse che colpiscono la regione nord-orientale dell’Etiopia, costringendo molti abitanti a fuggire dalle proprie abitazioni e a cercare rifugio nelle zone vicine, in particolare dopo un terremoto di magnitudo 5.0 si è verificato questa notte nel sud di Afar. Gli esperti che monitorano l’attività sismica riferiscono che l’epicentro si trovava a circa 42 km a nord di Awash e che la scossa si è verificata a una profondità di circa 10 km.
Secondo le fonti locali sentite dal quotidiano Addis Standard, i ricorrenti terremoti nei distretti di Awash Fentale e Dulecha hanno causato ingenti danni materiali, in particolare a Segento Kebele, nel distretto di Dulecha, dove si trovano lo zuccherificio e la diga di Kessem, con una capacità di 500 milioni di litri cubi. “L’area più colpita dai terremoti è Segento Kebele nel distretto di Dulecha, dove i danni sono ingenti”, hanno affermato. “La seconda area più colpita è il distretto di Awash Fentale, dove le case crollano giorno dopo giorno”, precisano.
“L’intera comunità attorno alla fabbrica di zucchero ha abbandonato le proprie case. Le persone stanno fuggendo con qualsiasi cosa possano trasportare, dirigendosi verso la città di Awash Seba”, hanno spiegato i residenti sentiti dalla stampa. “Quelli che possono permetterselo stanno usando veicoli, mentre altri stanno scappando a piedi attraverso la natura selvaggia. Le comunità rurali stanno caricando i propri averi sui cammelli e se ne vanno con il loro bestiame”, aggiungono.
In seguito a voci circa il possibile crollo della diga di Kessem, gran parte della popolazione del distretto di Dulecha, in particolare i membri della comunità Arbeha-Adar, è fuggita verso Awash Seba e Argoba.
Anche alcune scuole risultano gravemente danneggiate, come quella di Ungaytu, situata a Sabure Kebele nel distretto di Awash Fentale.
Nel frattempo, le autorità sottolineano che sono in corso sforzi coordinati con le commissioni regionali e federali per la prevenzione dei disastri, per affrontare in modo efficace la crisi in corso. Intervistato dalla Bbc, Atalay Ayele, a capo dell’Ethiopian Seismic Monitoring Network, ha sottolineato che “non c’è motivo di allarmarsi”. “C’è la possibilità che si verifichino terremoti più forti, ma le scosse potrebbero anche attenuarsi nel tempo. Infatti è improbabile che l’attività cesserà del tutto nel prossimo futuro”, ha aggiunto Atalay, precisando che non si prevedono danni estesi oltre i 160 chilometri.
Scosse simili si erano verificate nella regione di Afar tre mesi fa, ma, secondo i testimoni, quelle attualmente in corso si stanno verificando su scala più ampia e colpiscono aree come Sabure, Bolika, Kebena e Arbehara. Gli eventi sismici registrati da fine settembre, in particolare nell’area di Awash Fentale Mountain, una zona a rischio sismico, sono stati inizialmente classificati come minori, ma l’intensità dei terremoti nella regione è aumentata nelle settimane successive, tra cui una scossa di magnitudo 4,9 all’inizio di ottobre. Questa scossa è stata avvertita non solo nell’area di Awash Fentale, ma anche fino alla capitale Addis Abeba. Dopo una breve pausa a novembre, l’attività sismica nella regione è nuovamente aumentata a dicembre, culminando in un terremoto di magnitudo 5.0 che ha colpito l’area di Awash a fine dicembre. Questo terremoto, verificatosi il 29 dicembre, è stato una delle sette scosse registrate quel giorno, segnalando un periodo sismico attivo. L’epicentro si trovava a circa 14 chilometri dalla città di Awash.
Anche secondo lo United States Geological Survey (Usgs), sono stati registrati 50 terremoti da settembre, con magnitudo che vanno da 4,3 a 5,2. Questo totale include cinque terremoti registrati a settembre, aumentati a otto a ottobre e ulteriormente intensificati a 36 scosse a dicembre.
Gli esperti attribuiscono questi eventi sismici alla struttura della Rift Valley dell’Africa orientale, una delle più attive al mondo sul piano geologico. Il terremoto più potente mai registrato nel Paese con una magnitudo di 6,8 si è verificato nel 1906, con epicentro nei pressi della Great Rift Valley.