Amnesty International teme che in Etiopia si sia fatto un passo indietro nel campo dei diritti umani e civili. L’organizzazione ha riferito che 1.200 persone sono attualmente detenute nelle carceri a seguito delle violenze che hanno sconvolto la capitale dal 12 al 17 settembre. Violenze che hanno causato almeno 28 persone. «La maggioranza di esse è stata picchiata a morte – riferiscono i responsabili di Ai -. Sette sono stati uccisi dalle forze di sicurezza» .
In questo modo, spiegano ad Ai, si rischia di vanificare tutti gli sforzi per la riconciliazione portati avanti dal premier Abiy Ahmed. «Le autorità di Addis Abeba hanno preso la decisione di detenere arbitrariamente più persone senza accusa – osservano -. Il governo deve rinnovare il suo impegno per una nuova era di rispetto e difesa dei diritti umani. Devono essere accusati di un reato previsto dal codice penale o devono essere rilasciati. Quelli arrestati solo per aver partecipato a proteste devono essere rilasciati immediatamente e incondizionatamente».