Decine di antichi manufatti etiopi sono stati messi in vendita su siti Web tra cui eBay, sollevando il sospetto che potrebbero arrivare da chiese saccheggiate durante il conflitto nel Tigray. Tra questi oggetti, secondo quanto riporta il sito britannico Indipendent, reliquie secolari (pergamene, manoscritti e bibbie) che vengono vendute sui mercati online per poche centinaia di sterline.
Il conflitto durato 14 mesi nel Tigray in Etiopia ha provocato migliaia di morti, costretto più di due milioni di persone ad abbandonare le proprie case e spinto vaste aree del paese alla carestia. Ci sono state segnalazioni di manoscritti cristiani rubati da chiese e monasteri – con alcuni pezzi risalenti al XIII secolo – mentre anche siti storici musulmani sono stati saccheggiati. Michael Gervers, professore di storia all’Università di Toronto, ha detto al sito britannico Telegraph che un’antica tomba musulmana a Negash, un villaggio nella regione del Tigray, era stata gravemente danneggiata. Anche la chiesa di Amanuel, situata sulla cima di una collina, è stata danneggiata. Antichi manoscritti ge’ez (la lingua base di amarico e tigrino) sono stati saccheggiati dalla regione del Tigray Shire.
“L’elenco potrebbe continuare”, ha aggiunto. “Una squadra belga è riuscita a raggiungere la città di Shire, dove ha filmato un carro armato coperto di merce saccheggiata.”
Hagos Abrha Abay, un filologo, riferendosi all’aumento delle reliquie etiopi in vendita online, ha detto “è difficile sapere se i manufatti etiopi che stiamo vedendo siano stati presi dal Tigray, ma ne sono spuntati altri quasi ogni giorno negli ultimi sei mesi”.
eBay ha rimosso dal suo sito una serie di manufatti etiopi unici senza prove della loro provenienza. Il gigante dell’e-commerce ha affermato che “la vendita di oggetti d’antiquariato illeciti è vietata su eBay, in linea con le leggi britanniche e internazionali”.
(foto simbolica)