Etiopia: colloqui di pace, Tplf non accetta la mediazione dell’Unione Africana

di claudia
milizia Tplf

Debretsion Gebremichael, leader del Fronte popolare di liberazione del Tigray (Tplf), ha detto il suo gruppo non accetterà la mediazione dell’Unione Africana nei colloqui di pace con il governo di Addis Abeba. Lo riporta il Sudan Post, sito bene informato sulle dinamiche politiche etiopi e tigrine in particolare.

A gennaio, Obasanjo, mediatore dell’Unione africana per il Corno d’Africa, aveva visitato Macallè, capitale del Tigray, e aveva incontrato Debretsion per discutere la fine dei combattimenti e l’avvio di un processo formale di cessate-il-fuoco. Il leader tigrino però, secondo quanto riporta il Sudan Post, avrebbe rifiutato la mediazione dell’Unione africana perché l’organismo continentale “non è adatto a mediare”.

“Intendiamo affrontare con il governo di Abiy Ahmed un dialogo che porti la pace, ma non siamo pronti ad accettare la mediazione dell’Unione Africana perché non siamo convinti che questa organizzazione sia neutrale”, ha dichiarato al Sudan Post un alto esponente del Tplf a condizione di anonimato. “Debretsion Gebremichael ha informato l’inviato dell’Unione africana Obasanjo che non accetterà il coinvolgimento dell’Unione africana – ha osservato -. Abbiamo bisogno di un organismo neutrale che non abbia interessi nel nostro Paese e in questo conflitto”.

La scorsa settimana, Debretsion ha rivelato in un’intervista alla Bbc di essere in trattativa informale con il governo etiope per un cessate-il-fuoco, ma un alto funzionario etiope ha affermato che alcune delle richieste del gruppo ribelle del Tigray sono “irrealistiche e difficili da soddisfare”.

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