Etiopia-Egitto, la guerra dell’acqua

di Enrico Casale
Diga-sul-NIlo-Azzurro

Non si placano le tensioni (politiche, per il momento) tra Egitto ed Etiopia. La disputa è sempre legata alla gestione delle acque del Nilo. Il Cairo è preoccupato che la diga in costruzione sul Nilo Blu nel Nord dell’Etiopia, alla quale sarà affiancata la più grande centrale idroelettrica dell’Africa, possa ridurre la portata del fiume, danneggiando quindi la popolazione egiziana che trae la maggior parte delle proprie risorse idriche proprio dal Nilo (circa l’85% della portata dipende dalle sorgenti dagli altopiani etiopi).

È da anni ormai che il progetto della diga è fonte di tensione politica tra i due Paesi. Abiy Ahmed, il premier etiope e neovincitore del Premio Nobel per la pace, ha dichiarato che «nessuna forza può impedire all’Etiopia» di costruire una diga sul fiume Nilo, neanche l’opposizione dell’Egitto. Secondo quanto riportato dall’agenzia di stampa Reuters, il presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi discuterà della disputa con Abiy a margine del vertice Russia-Africa che inizia oggi, mercoledì 23 ottobre, in Russia. Secondo indiscrezioni, al-Sisi vorrebbe proporre la nomina di un mediatore per risolvere la disputa.

Recentemente Abiy ha dichiarato di fronte al parlamento etiope che «il popolo dell’Etiopia non ha alcun desiderio di danneggiare il popolo egiziano. Ha solo bisogno di trarre beneficio dalla diga». L’Etiopia spera che lo sbarramento, che è quasi ultimato, inizi a generare energia entro il 2021 al fine di soddisfare le sue esigenze dell’economia etiope.

 

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