“Su temi decisivi come la fiscalità e gli investimenti privati, i compromessi fissati nell’Agenda di Addis Abeba non sciolgono i nodi ”: lo dice alla MISNA Graham Gordon, delegato dell’Agenzia cattolica inglese per lo sviluppo internazionale (Cafod) alla conferenza organizzata dall’Onu nella capitale etiopica. Nel testo, concordato al termine di tre giorni di lavori, sono indicate oltre cento misure necessarie al finanziamento dei programmi di lotta contro la povertà e per lo sviluppo in ambito economico, sociale e ambientale. Secondo Gordon, tuttavia, su alcuni dossier chiave è emersa una contrapposizione tra la posizione delle potenze industrializzate e le richieste dei paesi asiatici, latinoamericani e africani riuniti nel blocco G77.
“Sul piano del contrasto all’elusione fiscale delle multinazionali e del sostegno a un ampliamento della base imponibile – sottolinea il responsabile di Cafod – si è scelto di rafforzare le attribuzioni di un comitato di esperti invece di dar vita a un organismo intergovernativo e politico sotto egida Onu, richiesto dai paesi poveri”.
Nessuna svolta anche sull’armonizzazione degli investimenti privati con le esigenze di tutela dei diritti umani e di sviluppo socio-ambientale. “Nell’Agenda si riferisce di incentivi alle imprese virtuose – sottolinea Gordon – mentre sarebbe importante fissare l’obbligo di interventi in linea con gli Obiettivi di sviluppo sostenibile post-2015”.
La conferenza di Addis Abeba è stata il primo di tre appuntamenti che, quest’anno, contribuiranno a definire l’agenda globale. I prossimi saranno l’Assemblea generale dell’Onu, chiamata a settembre a fissare i nuovi traguardi dopo gli Obiettivi del millennio, e il vertice sui mutamenti climatici, in programma a Parigi a dicembre.
(17/07/2015 Fonte: Misna)
Etiopia – Fondi per lo sviluppo, ecco i nodi
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