I gruppi che hanno organizzato l’attacco di sabato a una manifestazione a cui ha partecipato il primo ministro etiope Abiy Ahmed potrebbero colpire ancora. Lo ha dichiarato il governo, che ha esortato i cittadini a rimanere vigili in occasione di incontri pubblici. Finora sono stati arrestati una trentina di sospetti per l’incidente del fine settimana, che ha ucciso due persone e ne ha ferite una quarantina. Tuttavia, non è chiaro chi possa avere pianificato l’attacco o quale potrebbe essere stato il movente.
«C’è il sospetto che queste forze possano colpire di nuovo in diverse parti del Paese», ha detto il portavoce del governo, Ahmed Shide. L’attacco, secondo i responsabili governativi, è arrivato a una manifestazione a sostegno del premier Abiy e delle sue riforme radicali. Dal suo insediamento in aprile, il primo ministro ha infatti cercato di aprire l’Etiopia al mondo esterno, dopo decenni di isolamento ossessionato dalla sicurezza.