Le forze del Tigray hanno giustiziato sommariamente dozzine di civili in due città da loro controllate nella regione settentrionale di Amhara, in Etiopia tra il 31 agosto e il 9 settembre 2021. Lo ha denunciato Human Rights Watch. Questi omicidi, secondo l’organizzazione dei diritti civili, evidenziano l’urgente necessità che il Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite istituisca un’indagine sugli abusi da parte di tutte le parti in guerra.
Il 31 agosto, secondo le ricostruzioni di Human Rights Watch, le forze del Tigray sono entrate nel villaggio di Chenna e si sono impegnate in sporadici ma pesanti combattimenti con le forze federali etiopi e le milizie alleate di Amhara. I residenti di Chenna hanno riferito a Human Rights Watch che nei successivi cinque giorni le forze tigrine hanno giustiziato sommariamente 26 civili in 15 diversi incidenti, prima di ritirarsi il 4 settembre. Nella città di Kobo il 9 settembre, le forze tigrine hanno giustiziato sommariamente 23 persone in quattro distinti incidenti.
“Le forze del Tigray hanno mostrato un brutale disprezzo per la vita umana e le leggi di guerra giustiziando le persone sotto la loro custodia”, ha affermato Lama Fakih, direttore di crisi e conflitti presso Human Rights Watch. E ha aggiunto: “Queste uccisioni e altre atrocità da tutte le parti in conflitto sottolineano la necessità di un’inchiesta internazionale indipendente sui presunti crimini di guerra nelle regioni etiopi del Tigray e dell’Amhara”.