Etiopia, il governo libera i detenuti politici

di Enrico Casale
proteste degli oromo in etiopia

Il primo ministro d’Etiopia, Hailemariam Desalegn, ha annunciato la liberazione di tutti i detenuti politici. La decisione è stata presa – ha detto – per favorire il dialogo politico interno e promuovere la democrazia.

L’annuncio è arrivato inaspettato proprio mentre sembrava che la repressione interna si facesse più forte.  Ma è arrivato anche dopo le ultime proteste antigovernative che negli ultimi mesi hanno praticamente bloccato aziende, trasporti, commercio e università. In particolare sono state colpite le regioni degli oromo e degli amhara, le due etnie che sono di fatto rimaste fuori dalla gestione del potere fin dalla cacciata del dittatore Menghistu Hailè Mariam nel 1991.

Dessalegn ha annunciato anche la chiusura del famigerato campo di prigionia di Maekelawi dove gli oppositori hanno più volte denunciato torture e violazioni per estorcere confessioni ai detenuti. Il campo, che veniva usato anche da Menghistu negli anni del “terrore rosso”, verrà trasformato in un museo, secondo quanto ha detto il primo ministro.

Le proteste contro il governo in Etiopia sono andate crescendo negli ultimi mesi, ma di fatto fin dalla cacciata di Menghistu l’etnia minoritaria dei tigrini è stata accusata di avere monopolizzato il potere. Hanno cominciato a protestare gli oromo, che sono il gruppo maggioritario, e poi anche gli amhara.

La protesta dei gruppi di opposizione e per la difesa dei diritti civili si è presto estesa a tutto il Paese e ha provocato centinaia di morti e decine di migliaia di arresti, bloccando un Paese con i più alti tassi di crescita in Africa, tanto che le autorità hanno proclamato un lungo periodo di stato di emergenza, in seguito revocato. Amnesty International ha denunciato che il “giro di vite sull’opposizione politica ha provocato arbitrari arresti di massa, torture e altri maltrattamenti, processi iniqui e violazioni dei diritti alla libertà di espressione e associazione”.

Ora è arrivato l’annuncio a sorpresa di Dessalegn che per ora – bisogna sottolineare – è solo un annuncio. Nessuno conosce il numero dei detenuti politici in Etiopia. Tra loro, ci sono anche giornalisti e i leader dell’opposizione Bekele Gerba e Merara Gudina.

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