L’Etiopia ha liberato questa mattina 528 detenuti. Aveva annunciato nei giorni scorsi un programma finalizzato alla creazione di un clima politico favorevole al dialogo e alla sensibilizzazione della popolazione che prevedeva la liberazione di tutti i detenuti politici. I prigionieri sono stati liberati con l’archiviazione dei procedimenti a loro carico e con un provvedimento di amnistia. Non si tratta però di tutti i detenuti politici, come era stato annunciato. Nelle prigioni rimangono ancora decine di oppositori. Tra i liberati c’è qualche leader dei partiti di opposizione (tra i quali Merera Gudina, leader del Congresso federalista Oromo), ma i principali rimangono in carcere.
In Etiopia da quando con la lotta di liberazione è stato mandato in esilio il dittatore Menghistu Hailé Mariam, il potere politico è stato occupato dai membri dell’etnia tigrina. Da sempre oromo e amhara, le altre due importanti etnie del Paese, protestano e chiedono una divisione del potere che, nonostante le liberazioni (seppure parziali) il governo non sembra avere in programma.
(Raffaele Masto – Buongiorno Africa)