In Etiopia, il qat, le foglie stupefacenti, stanno soppiantando il caffè. Gli introiti più alti della droga molto consumata nella Penisola araba e nell’Africa orientale, stanno convincendo i contadini a lasciare le tradizionali colture per dedicarsi al nuovo business.
Per generazioni, gli agricoltori hanno piantato le regini dell’Etiopia orientale con alberi da caffè, guadagnandosi da vivere con il raccolto . La qualità eccellente dei chicci ha reso famosa la bevanda in tutto il mondo. Ma la pratica che affonda le radici nella storia ora è abbandonata in favore del qat.
Jemal Moussa è tra gli agricoltori che hanno scelto di coltivare qat al posto del caffè. Il contadino 45enne, interpellato dal sito www.africanews.com, afferma che la foglia narcotica porta più entrate. «Riusciamo a vendere il qat a prezzi maggiori rispetto al caffè – spiega -. Il caffè, tra l’altro, si raccoglie solo una volta all’anno. Il qat può essere raccolto due volte all’anno e ciò raddoppia le entrate».
«Il qat – continua – ha molti vantaggi. Posso portarlo sul mercato e convertirlo immediatamente in contanti. Personalmente ne traggo anche molto beneficio perché masticarlo mi fa lavorare meglio e in modo produttivo. Mi aiuta a crescere i miei sei figli».
Jemal sostiene che è dall’inizio degli anni 2000 che gli agricoltori della regione hanno iniziato a piantare qat per la sua popolarità e a causa della stagnazione dei prezzi del caffè. Un chilo di caffè si vende tra i 50 ei 60 birr (2 euro). Un mucchio di qat, pur non misurato in chilogrammi, vale 00 birr (quattro euro).