di Enrico Casale
La Commissione etiope per la gestione del rischio di catastrofi e il Coordinatore umanitario e residente delle Nazioni Unite in una nota congiunta denunciano “la grave crisi umanitaria che colpisce circa quattro milioni di persone nelle aree colpite dalla siccità in Etiopia”.
La dichiarazione, rilanciata dal sito Addis Standard, evidenzia che ripetuti casi di siccità nel corso del 2023 hanno influenzato drasticamente la produttività agricola e l’accessibilità alimentare nelle regioni di Afar, Amhara, Tigray, Oromia, Sud e Sud-Ovest. La prolungata assenza di precipitazioni ha portato alla devastazione dei raccolti e del bestiame, intensificando i già elevati livelli di grave insicurezza alimentare. Inoltre, i tassi di malnutrizione sono aumentati a causa della mancanza di accesso a cibo nutriente. La siccità ha poi provocato gravi carenze idriche per uso umano e animale, aumentando la minaccia di malattie trasmesse dall’acqua. Di conseguenza, si è verificato un picco di malaria, morbillo e colera tra le comunità con ridotta resilienza.
Nonostante gli incessanti sforzi del governo e dei suoi partner per rafforzare gli interventi di sicurezza agricola e alimentare attraverso numerose distribuzioni, nella nota si sostiene che queste misure non hanno mitigato gli effetti delle successive siccità sulle popolazioni vulnerabili.
Da luglio a dicembre 2023, oltre 7,3 milioni di persone hanno ricevuto aiuti alimentari dal governo. Da metà dicembre, enti come il Programma alimentare mondiale e il Catholic Relief Services hanno fornito assistenza ad altri 6,5 milioni di persone in aree prioritarie. Tuttavia, la Commissione etiope per la gestione del rischio di catastrofi e il Coordinatore umanitario residente delle Nazioni Unite avvertono che senza un’intensificazione delle operazioni di soccorso e un maggiore sostegno da parte dei donatori, la situazione potrebbe peggiorare. Sottolineano la necessità fondamentale di aiuti immediati per i quasi quattro milioni di persone che nei prossimi mesi dovranno affrontare livelli di “crisi” o “emergenza” di insicurezza alimentare.
Sia il governo sia le agenzie umanitarie sono pronti a fornire rapidamente un’assistenza completa.
Nel mese precedente, la Famine Early Warning Systems Network ha lanciato un avvertimento sulla crescente insicurezza alimentare in Etiopia. In qualità di ente leader nel monitoraggio dell’insicurezza alimentare acuta, Fews Net ha previsto un drammatico aumento delle persone che necessitano aiuti, con quattro milioni di persone a rischio di trovarsi in condizioni di emergenza alimentare in cinque regioni entro la metà del 2024. Più recentemente, l’amministrazione provvisoria del Tigray ha lanciato una richiesta urgente di aiuto, avvertendo di un imminente disastro umanitario derivante dagli effetti combinati di guerra e siccità. La dichiarazione del governo ad interim indica che il Tigray è sull’orlo di una crisi significativa, evocando il ricordo della devastante carestia del 1984-85 che provocò una mortalità diffusa.