L’Autorità etiope per i media ha revocato l’accreditamento al giornalista di The Economist, Tom Gardner, per non aver tenuto un comportamento rispettoso degli “standard di condotta dei giornalisti”. L’espulsione di Gardner è avvenuta quasi un anno dopo che le autorità etiopi hanno espulso, in modo simile, il giornalista del New York Times, Simon Marks, e nel contesto di un clima in via di deterioramento della libertà di stampa in cui le autorità hanno arbitrariamente arrestato numerosi membri della stampa nel mezzo della guerra civile in corso.
“Se i giornalisti internazionali vengono espulsi e i membri della stampa locale affrontano la minaccia di arresto, il messaggio è chiaro: le autorità etiopi non tollereranno un giornalismo critico o opinioni dissenzienti”, ha affermato Muthoki Mumo, rappresentante del Cpj (Comitato per la protezione dei giornalisti) per l’Africa subsahariana. E ha continuato: “I funzionari etiopi dovrebbero revocare l’espulsione di Tom Gardner e creare un ambiente in cui sia la stampa internazionale sia quella locale si sentano al sicuro nel riferire anche sugli argomenti più delicati”.
L’Autorità per i media etiopi, in una nota emessa nel fine settimana, ha dichiarato di aver revocato le credenziali a Gardner perché “non è riuscito a mantenere gli standard di condotta dei giornalisti”. L’autorità ha detto di essere disposta a concedere una licenza a un altro corrispondente della testata. In una dichiarazione pubblicata ieri, The Economist ha affermato che Gardner sull’Etiopia “è stato professionale, imparziale e spesso coraggioso”.