Quasi 400 persone sono morte di fame nelle regioni etiopi del Tigray e dell’Amhara negli ultimi mesi. Lo ha dichiarato il difensore civico nazionale con una rara ammissione di morti legate alla fame da parte del governo federale etiope che solitamente nega questi fatti. Il difensore civico dell’Etiopia ha inviato esperti nelle regioni colpite dalla siccità e ancora scosse da una devastante guerra civile ufficialmente conclusa 14 mesi fa. Gli esperti hanno riferito che 351 persone sono morte di fame nel Tigray negli ultimi sei mesi, con altre 44 morti ad Amhara.
La nota esorta i gruppi umanitari a “intensificare immediatamente” le loro operazioni, avvertendo che “la mancata adozione di azioni rapide adesso si tradurrà in una grave insicurezza alimentare e malnutrizione durante la stagione magra, con possibile perdita dei bambini e delle donne più vulnerabili nella regione”.
L’Onu e gli Stati Uniti hanno sospeso gli aiuti alimentari al Tigray a metà marzo dello scorso anno dopo aver affermato che esisteva un piano “su larga scala” per “rubare grano umanitario”. Entrambi hanno revocato la decisione a dicembre dopo aver introdotto riforme per frenare ogni possibile furto, ma la pausa ha fatto ulteriormente aumentare i livelli di fame e le autorità del Tigray affermano che il cibo non raggiunge chi ne ha bisogno.
Circa 20,1 milioni di persone in tutta l’Etiopia hanno bisogno di aiuti alimentari umanitari a causa della siccità, dei conflitti e di un’economia in crisi.