Sono oltre 131.000 le persone sfollate in 39 siti accessibili nella regione del Tigray e nelle vicine regioni degli Afar e degli Amhara, in Etiopia, secondo quanto rilevato dal sistema di monitoraggio dei movimenti delle persone, il Displacement Tracking Matrix, dell’Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim). In una nota, l’Oim, sottolinea che si tratta dei “primi dati di questo genere” sulla crisi scoppiata nel Tigray, nel Nord del Paese, nel novembre 2020”.
“I dati non sono indicatori del numero complessivo degli sfollati a causa della crisi – ha precisato l’Oim – ma rappresentano solo il numero degli sfollati interni nei siti accessibili monitorati dal sistema”.
Quasi il 70% degli sfollati si trova nel Tigray, il 26% nella regione nord-orientale degli Afar e il 5% nella regione centro-settentrionale degli Amhara. Molti di loro, tra cui donne e bambini, hanno bisogno di alloggio, cibo e accesso ad acqua potabile pulita e sicura. Complessivamente, nelle tre regioni l’Oim ha individuato 30.383 famiglie sfollate.
L’agenzia dell’Onu ha condotto il monitoraggio dal 22 dicembre al 14 gennaio e nelle zone occidentale, nordoccidentale, sudorientale e meridionale della regione del Tigray, “poiché le zone centrale e orientale non erano accessibili durante il periodo di raccolta dei dati”.
La crisi è scoppiata all’inizio di novembre con l’attacco alla base militare presente nella regione da parte delle forze del governo locale del Fronte popolare di liberazione del Tigray (Tplf), partito che ha dominato la scena politica etiope dal 1991 al 2018. Il governo del premier Abiy Ahmed ha risposto con un’operazione militare, dichiarata conclusa alla fine di novembre con la conquista del capoluogo regionale Macallè, ma le forze del Tplf hanno promesso di continuare a “resistere”. I vertici del partito sono ancora in fuga e e da allora è in corso un conflitto di bassa intensità
Non si conosce il numero delle vittime del conflitto, ma sono milioni, su una popolazione di circa 6 milioni, le persone che necessitano di assistenza umanitaria nella regione. Il governo federale ha dichiarato di aver garantito aiuti in questi mesi a circa 4,1 milioni di persone e due settimane fa ha garantito accesso illimitato alle organizzazioni umanitarie internazionale. A inizio febbraio ha raggiunto un accordo con il Programma alimentare mondiale (Pam) dell’Onu, secondo cui sono tre milioni le persone che hanno bisogno di assistenza alimentare.