La lotta contro la pandemia di Covid-19 resta al centro delle attenzioni e delle priorità del Governo dell’Etiopia, ma anche lo scoppio di un focolaio di febbre gialla preoccupa molto. L’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) in una nota ha precisato che nel Paese il numero dei casi sospetti è passato dai 3 di marzo agli 85 di inizio aprile (e 8 di questi sono già stati confermati positivi alla malattia). Sulla base di questi dati, l’Oms ha riattivato la campagna di vaccinazione: nel novembre del 2018 l’organismo aveva avviato la distribuzione di oltre un milione di dosi di vaccino contro la febbre gialla in seguito all’epidemia che ha ucciso almeno 10 persone nell’Etiopia sud-occidentale.
«Il rischio a livello nazionale è valutato elevato. L’attuale epidemia nella zona di Gurage, nella regione delle Nazioni, delle Nazionalità e dei Popoli del Sud (Snnp), mostra una rapida espansione di un focolaio di febbre gialla in una zona rurale», ha spiegato l’Oms, osservando come nel contesto attuale la popolazione non abbia sviluppato praticamente alcuna immunità: per questo «l’alto numero di casi sospetti segnalati in un breve periodo di tempo è fonte di grande preoccupazione».